Gruppi WhatsApp: qual’è il dovere della scuola?

Gruppi WhatsApp: qual’è il dovere della scuola?

IL DIRIGENTE SCOLASTICO PUÒ VIETARE L’USO DEI SOCIAL? e in che modo?

Anno scolastico 2022/2023 – COME INIZIARE BENE L’ANNO SCOLATICO TRA ALUNNI, DOCENTI E SOCIAL

Premesso che spesso ci ritroviamo ad essere annessi automaticamente ai gruppi whatsapp della scuola dove siamo genitori/docenti e che impropriamente queste chat sono state trasformate in uno strumento prioritario di comunicazione, ci sono aspetti fondamentali da considerare per giustificarne l’uso, e la scuola ha il dovere di chiarirli in maniera esplicita.

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Chi crea i gruppi scolastici?

Solitamente sono creati da singoli soggetti (uno dei docenti, uno dei genitori o uno dei rappresentanti) che ne diventano titolari responsabili e il più delle volte non hanno raccolto le dovute autorizzazioni privacy ottenendo numeri di telefono privati.

Il dirigente può autorizzare l’uso di gruppi WhatsApp?

Sicuramente può farlo, ma con le dovute responsabilità e comunicando le giuste regole, ma solitamente non è così, i software e tutti i canali di comunicazione utilizzati dalla scuola sono ufficializzati da un preciso regolamento, ciò vuol dire che le comunicazioni che avvengono sui canali non autorizzati non hanno valore legale in quanto non protocollate al fine di riconoscerne la conoscenza da parte di tutti i soggetti.

La privacy nei gruppi è tutelata?

Alla luce di quanto detto, chiaramente la tutela di immagini e conversazioni manca in questi gruppi, siamo fuori dalle regole dell’applicazione del GDPR, e trattandosi di gruppi ad uso privato, è difficile poter intervenire.

Cosa succede quando la scuola è titolare di un gruppo?

L’istituto diventa titolare dei trattamenti quando sono i docenti  ad attivare il gruppo WhatsApp, in nome e per conto della scuola. Necessita a questo punto identificare una base giuridica (e fornire un’informativa a tutti gli utenti) che disciplini il bilanciamento tra l’interesse nell’utilizzo del gruppo e il corretto rispetto della norme privacy. E’ da intendersi comunque che non esista l’obbligatorietà all’uso esclusivo di un gruppo WhatsApp per le comunicazioni alla scuola, deve essere fornita sempre un’alternativa, come registro elettronico, corrispondenza mail ecc. vista la natura particolare e l’impatto sociale di questi strumenti e la loro riservatezza precaria che potrebbe favorire stalking, furti di identità, bullismo ecc..

Se non voglio far parte di un gruppo WhatsApp?

Oltre alla considerazione di poter pretendere un’alternativa, è semplicemente un diritto quello di voler vedere tutelati i propri modi di pensare, le immagini personali, i dati  e le informazioni riguardanti la propria persona e la propria sfera familiare, soprattutto fino a quando non si offrono le opportune garanzie, dalla semplice presa di responsabilità di chi gestisce e ha quindi il compito di moderare un gruppo, alle azioni che si possono impostare automaticamente per tutelare le chat. Se siamo oggetto di pregiudizio in caso di non partecipazione ad uno di questi gruppi, o se usciamo dopo l’ennesima provocazione, allora non abbiamo ben compreso la portata di questi strumenti e non abbiamo abbastanza stima nei diritti che il codice della privacy ci attribuisce sminuendo il valore che hanno i dati riguardanti la nostra vita personale.

Qual è il dovere della scuola?

Sicuramente la scuola può, tramite una comunicazione scritta, chiarire di non essere titolare di gruppi WhatsApp e che gli stessi non sono necessari allo svolgimento della normale attività scolastica; ciò premesso è comunque opportuno ribadire quali sono i canali di comunicazione ufficiali e che chiunque crei e/o partecipi ad eventuali gruppi diventa il diretto responsabile di quanto dichiarato/condiviso e di quanto impropriamente diffuso a terzi facendosi carico delle proprie responsabilità. Restano comunque utili da rispettare delle regole comportamentali e delle impostazioni base da applicare sul gruppo prima ancora del suo utilizzo, per tutto questo la scuola può rendersi partecipe di diffusione di informazioni volte alla sensibilizzazione per un uso più corretto di questo social.    

Se sei interessato a difendere un tuo diritto o vuoi maggiori informazioni  per te o la tua scuola, puoi contattarci. La nostra esperienza privacy nelle scuole ci aiuterà a dare il giusto supporto al tuo specifico caso!

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